LE DUE SICILIE NELLE AMERICHE LIBRO
10,00 €
Lucio Militano
Le Due Sicilie nelle Americhe
prima edizione 2019
pagine 48, 8 immagini a colori
€ 10,00 – spedizione in 3-5 giorni lavorativi con Poste Italiane
In collaborazione con l’Editoriale il Giglio
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Product Description
Lucio Militano
Le Due Sicilie nelle Americhe
prima edizione 2019
pagine 48, 8 immagini a colori
€ 10,00 – spedizione in 3-5 giorni lavorativi con Poste Italiane
In collaborazione con l’Editoriale il Giglio
La collana
Le sensiglie erano bandiere reggimentali appartenenti ai Tercios della Napoli ispanica. Riadottate dalla fanteria dell’Esercito delle Due Sicilie, erano segni distintivi dei tre battaglioni reggimentali. Con questa nuova collana, che presenta testi facilmente fruibili che mettono a disposizione del lettore informazioni altrimenti disperse e difficilmente reperibili, Il Giglio vuole raccogliere la forza simbolica degli antichi stendardi militari per difendere, con lo stesso spirito, la memoria storica delle Due Sicilie.
L’ottavo volume della collana è dedicato alle Due Sicilie nelle Americhe e ne è autore Lucio Militano, ingegnere navale e meccanico.
Il contesto storico
Sin dal 1700, le navi a vela, prima, e a vapore, poi, delle Due Sicilie, solcavano l’Oceano Atlantico, per portare carichi di manufatti e di derrate alimentari nelle due Americhe. La maestria di comandanti e marinai napolitani veniva provata dalla rapidità delle traversate e dal perfetto armamento delle navi.
Commerci fiorenti e sempre in crescita, relazioni diplomatiche di grande rilievo internazionale avviati da una politica lungimirante, rapporti dinastici intessuti attraverso matrimoni, mai dettati dalla cinica ragion di Stato ma dall’unione di famiglie e di anime.
Questi erano i legami tra le due sponde dell’Oceano, quando Napoli era capitale del Regno e i Re Borbone sedevano sul trono. E l’arrivo delle navi gigliate nei porti di New York, Boston, Pernambuco, Bahia, Rio de Janeiro suscitava tale interesse da essere annunciato dalla stampa, ora per celebrare un record, ora per descrivere la maestosità del naviglio militare di scorta alla nuova Imperatrice.
Qualche decennio dopo, su quelle stesse rotte, cominceranno a navigare i bastimenti carichi di valigie di cartone e di lacrime. Ma questa è un’altra storia.
L’opera
Frutto di conoscenza diretta delle tecniche marittime e di passione per la ricerca storica, il breve saggio ripercorre i rapporti tra le Due Sicilie e i Paesi d’oltre Oceano, che furono intensi sia sul piano commerciale che politico.
Mantenendo la caratteristica costante della collana Le Sensiglie, il volume è arricchito da otto immagini a colori che riproducono celebri rappresentazioni artistiche e immagini d’epoca delle navi battenti la bandiera gigliata.
L’autore
Lucio Militano è nato a Napoli nel 1949 e vive a Rimini. Ingegnere navale e meccanico, è stato dirigente in importanti imprese industriali. È anche uno studioso di Sistemi di Trasporto. È autore di Le ferrovie delle Due Sicilie (Editoriale Il Giglio, 2013), e La Marina Mercantile delle Due Sicilie (Editoriale Il Giglio, 2017).
Il brano scelto
La prima testimonianza in proposito si incontra in un documento di Arcangelo Scotto Lachianca, di Procida, che nel 1840 scriveva:
«durante il regno di Ferdinando IV, Ferdinando Giobbe di Torre del Greco, con un buon navilijo mattato a coffa faceva il tragitto per le Americhe e qualche volta anco per le Indie occidentali».
Nel 1773 la polacca SS. Annunziata e San Giuseppe comandata da Francesco Martucci effettuò un viaggio in America per conto del Principe di Torella e Don Francesco Vetere. Fra il 1786 e 1793, altri sei bastimenti regnicoli si recarono nelle Antille per conto della casa commerciale Liberati e De Martino, grazie ad un parere favorevole del Supremo Magistrato del Commercio che accordava una franchigia del 20% sui dazi doganali di immissione per le mercanzie provenienti dalle Indie Occidentali «con legni coverti dalla Real Bandiera».
Tuttavia con l’ultima spedizione, particolare divertente, vennero perduti nave e carico «avendo il capitano preferito restare nelle Antille a fare guerra di corsa». È merito dei siciliani quello di avere effettuato il primo tentativo esportazione dei prodotti agricoli dell’isola con bastimenti propri.
Nella primavera del 1818, il brigantino Oreto, con il comandante Bonaventura Consiglio, partì da Palermo con un carico di agrumi, zolfo e manna alla volta di Boston. La navigazione in Atlantico venne effettuata dal comandante Consiglio fra i paralleli 42°N e 44°N (a rombo dritto) sulla scorta di informazioni ricevute dai comandanti di velieri americani che, in realtà, gelosi della loro conoscenza di rotte migliori, costrinsero l’Oreto ad una navigazione in zone di venti impetuosi da Maestrale (NW) o caratterizzate da calme snervanti. Il bastimento di Consiglio impiegò quasi due mesi a raggiungere le coste Nordamericane.
«NOTIZIE ESTERE – STATI UNITI DI AMERICA – Boston, 6 giugno – Negli scorsi giorni è giunto nel nostro porto il brigantino siciliano l’Oreto, comandato dal capitano Bonaventura Consiglio, provegnente da Palermo. È questo il primo bastimento italiano condotto da Italiani, che sia comparso ne’ nostri lidi. Il carico è stato subito venduto con profitto considerevole del proprietario Signor Riso di Palermo. L’equipaggio, durante la sua permanenza in Boston, si è portato in modo da meritarsi la stima generale. L’accoglienza che della nostra parte esso ha ricevuto, i vantaggi ritratti da questa prima spedizione del commercio italiano, i riguardi usati alla bandiera del Regno delle Due Sicilie, ci fanno sperare che sarà ormai frequente l’arrivo nel nostro porto dei legni di una nazione che sinora non si era mostrata sulle spiagge americane».
Nel 1819, il brigantino Nettuno compì una redditizia traversata alle Antille e, nello stesso anno, vi fu la traversata del brigantino del comandante Scipione Catalano, che raggiunse Vera Cruz in sole otto settimane. Nel 1823, Domenico Perillo con il pilota procidano Nicola Parascandolo, approdò a Pernambuco, in Brasile, con una grossa polacca dopo una impegnativa traversata dell’Atlantico meridionale. Ludovico Bianchini, nella sua Storia delle Finanze delle due Sicilie, cita i viaggi in Brasile del brigantino Federico e della goletta di Scipione Catalano avvenuti rispettivamente nel 1824 e 1825; egli cita anche altri viaggi di capitani siciliani all’Avana, a Vera Cruz, ed in Messico, effettuati nel 1827.
E riprendono i viaggi negli Stati Uniti con il brigantino Sirio, del capitano Gaetano Paturzo, di Meta di Sorrento, arrivato a Boston il 7 luglio 1827 da Napoli e Palermo in carico, e da lì ripartito per Napoli, sempre in carico, il 21 Agosto. Nel 1828 sono da segnalare i viaggi a New York dei seguenti bastimenti: goletta Felicità, 3 maggio; brigantino Sofia, 7 maggio; brigantino Oriente, 10 luglio; brigantino Hiram, 16 luglio.
Si deve al capitano Ignazio Tedesco, di Termini Imerese, la frequentazione di rotte più favorevoli da parte dei bastimenti regnicoli nell’attraversamento dell’Atlantico. Ciò favorì notevolmente, a partire dal 1830, i viaggi in Nord-America, che diventarono ancora più frequenti. Erano le rotte seguite dai grossi clipper americani ed inglesi su alcuni dei quali egli era stato imbarcato.
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